domenica 3 aprile 2016

PICCOLA GUIDA AL CONCORSO DOCENTI 2016. (PRIMA PARTE)


Inizio qui una serie di miei pubblicazioni (e considerazioni) destinate a chi dovrà partecipare al concorso docenti 2016.

Quando, nel 2012-2013, iniziai a preparare il concorso a cattedre, che poi vinsi, mi resi conto molto presto dell'enorme confusione che regnava  anche in molti corsi di preparazione. 
Così decisi di affidarmi allo studio ed alla splendida esperienza del Cidimi di Milano. Debbo alle loro lezioni buona parte dei miei risultati.
Metto a vostra disposizione, da oggi, una serie di sinossi, stilate da me,  sulle tematiche più significative che bisognerà affrontare.

Spero si rivelino utili.
Eldarissa




I. L'APPRENDIMENTO.
La funzione del docente e, in particolare, del docente di L1, Italiano, è divenuta una funzione assai più complessa, dinamica e articolata, che deve dialogare con le altre discipline, oltre che con se stessa, poiché è la competenza fondamentale per la veicolazione di ogni altro sapere e lo strumento per ogni processo di apprendimento.
Questo aspetto va sempre tenuto ben presente se non si vuole correre il rischio di restar chiusi all'interno di un recinto rassicurante ma non più al passo con la nostra società, basata su dinamiche complesse, sistemiche e interagenti fra loro.

Nelle neuroscienze, oggi, si parla di una neurodidattica IMPLICATA E MULTIDISCIPLINARE= APERTA ALLA MOLTEPLICITà ED ALLA COMPLESSITà, I VERI CARDINI DEL MONDO ATTUALE, PER ARRIVARE A UN SOGGETTO INTEGRATO.

IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO COINVOLGE IL DOCENTE ATTIVAMENTE, NON LO PONE SU UN PIANO ALTRO, DISTANTE, MA LO IMPLICA, PER L'APPUNTO, NELLE VARIE FASI. IL DOCENTE E' PARTE DEL PROCESSO.

IL DOCENTE è UN AUSILIARIO E UN FACILITATORE, OLTRE CHE UN REGISTA CHE CREA AMBIENTI DI APPRENDIMENTO SPECIFICI CON DETERMINATI OBIETTIVI.

L'AMBIENTE DI APPRENDIMENTO NON E' UNA SITUAZIONE CASUALE, MA UN ARTEFATTO COGNITIVO CHE SI BASA SULL'INTENZIONALITA' MANIFESTA E SULLA PROGETTAZIONE, OLTRE CHE SU UNA PREVENTIVA ANALISI DEI BISOGNI.
  • PROPORRE UN TEMA-PROBLEMA
  • FORNIRE STRUMENTI DIVERSIFICATI PER LA RISOLUZIONE
  • NEGOZIARE TEMPI E MODI DI APPRENDIMENTO
  • INDIVIDUARE STRATEGIE PERSONALI DI PROBLEM SOLVING SENZA IMPORRE UN'UNICA STRADA PER LA RISOLUZIONE
  • OGNI STUDENTE DEVE ESSERE MESSO IN CONDIZIONE,OPPORTUNAMENTE GUIDATO, DI FORMULARE UNA PROPRIA MAPPA COGNITIVA PER ARRIVARE AD UNA
  • PRODUZIONE ORIGINALE E NON Più, INVECE, AD UNA MERA RIPRODUZIONE.

NOTA PERSONALE: IMMAGINATELO COME IL SET DI UN FILM COL DOCENTE COME REGISTA. GLI STUDENTI/ATTORI, SEGUENDO LE INDICAZIONI DEL REGISTA, CREANO LA CARATTERIZZAZIONE DEI LORO PERSONAGGI IN MODO ORIGINALE E PROPRIO, SEMPRE SOSTENUTI, ACCOLTI E CONTENUTI DA UN AMBIENTE PRECOSTITUITO AD HOC.

OBIETTIVO PRIORITARIO E' QUELLO DI UNO STUDENTE COMPETENTE E IL Più POSSIBILE AUTONOMO E ORIGINALE NELLA PRODUZIONE ORALE E SCRITTA.


II. DIRITTI COSTITUZIONALI, NORMATIVA EUROPEA, NORMATIVA ITALIANA E BISOGNI FORMATIVI.
Il nuovo concetto di bisogno formativo e le sue modalità di rilevazione. Secondo la cosiddetta piramide di Muslowe l'individuo ha la seguente gerarchia di bisogni:
1. fisiologici
  1. di sicurezza
  2. di appartenenza
  3. di stima
  4. di auto-realizzazione.
Da ciò consegue la necessità di una preventiva ANALISI DEI BISOGNI del singolo individuo prima di ogni progettazione didattica-formativa.

La carta di Ottawa del 1986 ha stabilito un nuovo concetto di salute, tale concetto verrà poi recepito dall'OMS negli anni '90.

La salute non è semplicemente un'assenza di stati patologici, ma è, invece, uno stato di completo benessere, non solo fisico, ma anche mentale, emotivo e sociale.

Un'indagine della Commissione Europea, condotta negli anni a cavallo tra il decennio 1990-2000 evidenzia, per ciò che concerne e interessa gli enti di istruzione e formazione nazionali, un BISOGNO generalizzato di sviluppare competenze.
Tra queste sono state individuate delle competenze base, o key-competences, nell'asse dei linguaggi:
  • leggere
  • scrivere
  • ascoltare
  • parlare.

La Costituzione Italiana, negli articoli che si riferiscono ai diritti soggettivi inalienabili, stabilisce, appunto, il diritto, per ogni cittadino, al di là di differenze di genere, estrazione, cultura e religione, all'uguaglianza (Art. 3), alla salute (Art. 32 e vedi supra OMS), allo studio e all'educazione( Aarrtt.30, 34 e 38)

Da ciò ne consegue che la funzione docente, all'interno dell'attuale istituzione scolastica, DEVE NECESSARIAMENTE tener conto di tali diritti, individuando i BISOGNI FORMATIVI DI OGNI SINGOLO ALUNNO e, nel caso di BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ( all'interno dei quali si collocano, ad esempio, anche le classi plurilingua e multiculturali sempre più diffuse nelle scuole italiane), stilare e tracciare collegialmente, attraverso il coinvolgimento del c.d.c., del D.S. e delle famiglie dei PIANI EDUCATIVI INDIVIDUALIZZATI( Dlsg 297/94, art. 314, nel quale si sancisce con chiarezza la FUNZIONE COMUNE DI SOSTEGNO DEL CORPO DOCENTE, SIA INDIVIDUALMENTE, SIA NEL SUO ORGANO COLLEGIALE DIRETTO, OSSIA IL CONSIGLIO DI CLASSE, in casi di BES) tarati sul singolo individuo al fine di ottenere la piena REALIZZAZIONE DEL DIRITTO, SANCITO COSTITUZIONALMENTE E PER QUESTO INALIENABILE,ALL'UGUAGLIANZA DI TRATTAMENTO E, QUINDI, ALL'EDUCAZIONE.

SI DEVE QUINDI:
PROGETTARE E REALIZZARE INTERVENTI MIRATI AL SUCCESSO FORMATIVO SULLA BASE DELL'ANALISI DI:
  • BISOGNI DIDATTICI
  • BISOGNI RELAZIONALI
L'AZIONE DEL DOCENTE -E DELL'ORGANO COLLEGIALE PREPOSTO- DEVE MUOVERSI SU ENTRAMBI QUESTI BINARI CHE NON SONO DIVISI MA SI INTERSECANO ALL'INTERNO DEL SISTEMA COMPLESSO “CLASSE”IN GENERALE, E, VOLTA PER VOLTA, DELL'AMBIENTE DI APPRENDIMENTO PROGETTATO.

LE LINEE GUIDA DEL MIUR NEL 2009 SUPERANO IL CONCETTO DI INTEGRAZIONE, INDIVIDUATO E NORMATO DOPO LE LEGGI 517/1977 E 104/1992, BASATE ENTRAMBI SULL'IMPRESCINDIBILE DIRITTO ALL'UGUAGLIANZA E ALLA SOLIDARIETA' DELLA PERSONA, DI OGNI PERSONA ( “UNA SCUOLA CHE ABBIA AL CENTRO LA PERSONA”), E ARRIVA ADDIRITTURA A DETERMINARE UN NUOVO CONCETTO, QUELLO DI INCLUSIONE:
Più CONSONO AL PROCESSO DINAMICO E FLESSIBILE DI APPRENDIMENTO,
Più IN LINEA CON L'IDEA DEL MONDO COME SISTEMA COMPLESSO E BASATO SUI CAMBIAMENTI,
Più ADERENTE AL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA ED AI DIRITTI AD ESSO CONNESSI, E LEGATO ALL'IDEA DELL' ACCOGLIENZA DELL'ALTRO DA Sé ORGANIZZATA SU STRUMENTI QUALI
IL LAVORO DI GRUPPO,
IL COOPERATIVE LEARNING,
L'AFFIANCAMENTO ,
IL MASTERY LEARNING,
LA DIDATTICA LABORATORIALE
L'UTILIZZO DI NUOVI LINGUAGGI MULTIMEDIALI E MULTISENSORIALI
IL RAFFORZAMENTO TRAMITE CORSI INTENSIVI DI BREVE O MEDIA DURATA


LO SCOPO FONDAMENTALE DEL SISTEMA EDUCATIVO NAZIONALE E' RIASSUNTO NE:

L'INCONTRO CON L'ALTRO, EVENTO FONDAMENTALE NEL PROCESSO DI COSTRUZIONE DI UN CITTADINO CONSAPEVOLE E ATTIVO ALL'INTERNO DEI SISTEMI DEMOCRATICI.
ESSO SPINGE
ALL'APERTURA,
ALL'ACCETTAZIONE,
ALLA CURIOSITA' E, DI CONSEGUENZA,
ALL'IDEA DI UNA FORMAZIONE CONTINUA, OSSIA DEL LONGLIFE LEARNING CHE STA ALLA BASE DELLA NUOVA IDEA DI APPRENDIMENTO E DI CITTADINANZA ATTIVA.


JAQUES DELORS (PRES. COMMISSIONE EUROPEA), “NELL'EDUCAZIONE UN TESORO”, 1996, PARLA ESPRESSAMENTE DI UN PROCESSO CHE PORTI AD IMPARARE A: CONOSCEREFARE VIVERE INSIEMEESSERE.


DALLA SCUOLA AL SISTEMA EDUCATIVO NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE= UN'OTTICA SISTEMICA, DINAMICA, COMPLESSA, INTEGRATA, TRASVERSALE E CONTINUAMENTE IN EVOLUZIONE.
UN SISTEMA ORIENTATO VERSO LE COMPETENZE= SI E' PARLATO DI RIVOLUZIONE DELLE COMPETENZE= DALLA CONOSCENZA STATICA ALL'APPRENDIMENTO DINAMICO

DAL SAPERE “CHE COSA” AL SAPERE “PER”

DA UNA SCUOLA CHE DELIMITAVA IL PERIODO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE AL CORSO DI STUDI A UN SISTEMA EDUCATIVO CHE PREVEDE UN APPRENDIMENTO PER TUTTA LA VITA.

DA UNO STUDENTE NON Più E NON SOLO SEMPLICEMENTE “BRAVO” A UN CITTADINO “CONSAPEVOLE, ATTIVO E PARTECIPE”LA MASSIMA ESPRESSIONE DI UN SISTEMA DEMOCRATIVO E PARTECIPATIVO SU LARGA SCALA.

LA DISCIPLINA E LA SUA CONOSCENZA DIVENGONO LA BASE DI PARTENZA ( E NON Più IL SOLO FINE ULTIMO) PER IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO.

L'ITALIANO, IN QUANTO L1, OSSIA LINGUA MADRE, DIVIENE UNA DISCIPLINA TRASVERSALE
-poiché è TRAMITE ESSA CHE SI VEICOLANO ANCHE LE ALTRE DISCIPLINE,
-poiché è TRAMITE ESSA CHE SI SVILUPPANO LE QUATTRO COMPETENZE DI BASE E LE COMPETENZE DI COMUNICAZIONE E PRODUZIONE ORIGINALE,
-poiché è TRAMITE ESSA CHE SI APRE LA STRADA AL PLURILINGUISMO(L2) ED ALLA MULTICULTURALITA'( LINGUA MADRE, DIALETTI, LINGUA GERGALE, LINGUA DELLA RETE, LINGUA CORRENTE: ASSE DIAFASICO DELLA LINGUA) IN UN'OTTICA DI CONFRONTO-DIALOGO, SIMILITUDINI-DIFFERENZE.

E' inutile che io vi dica che tutto questo prevede un lavoro continuo, per lo stesso docente, di apprendimento e di autovalutazione, nonché di valutazione “esterna”( cfr. le prove INVALSI per come erano nate), al fine di ricalibrare costantemente le proprie azioni e i propri interventi e la valutazione dei processi di apprendimento, anch'essi, quindi, sempre e costantemente modificabili.


Per ora mi fermo qui.

Io credo fortemente che questi elementi siano fondanti ed essenziali per qualsiasi discorso didattico o metadidattico si voglia realizzare o presentare, senza queste basi di partenza ogni “lezione” o ud o uda non ha senso poiché non tiene conto prima di tutto dei dettami della nostra Carta Costituzionale, non assicurando un'uguaglianza di trattamento agli studenti, nonché di come le linee guida europee ed italiane siano cambiate progressivamente ( grazie al contributo delle neuroscienze, della psicologia, della sociologia e della pedagogia sistemica e nello sforzo di adeguare gli enti di educazione alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo ed alle singole Carte Costituzionali di stati Democratici quali quelli Europei sono), al di là, s'intende, della loro concreta e completa attuazione che, a mio avviso, dovrebbe essere realizzata con urgenza e con consapevole senso di responsabilità da ogni singolo docente.

Chi risponde che “questo non è affar suo” viola di fatto la nostra Costituzione e i principi su cui essa si fonda e offende coloro che per essa sono morti e coloro che, in base a questa forma di indifferente e fredda superficialità, vengono espulsi al di fuori del sistema educativo e, di fatto, dalla società.
Può un docente assumersi questa terribile responsabilità? Può impedire ad un alunno( ossia ad un essere umano) di veder realizzato appieno e in tutti i modi possibili il suo diritto all'educazione?Possiamo noi decidere chi deve apprendere e chi no?Chi può diventare un cittadino consapevole e attivo e chi, invece, deve rimanere al di fuori dei meccanismi di partecipazione democratica?
E qui mi viene in mente Don Lorenzo Milani e la sua scuola di Barbiana...dovremmo tutti imparare da lui, ogni giorno, nella nostra vita di persone, di uomini e di donne.
“Non è giusto fare parti uguali tra disuguali” (Don Lorenzo Milani, Esperienze pastorali), in nome di una sedicente uguaglianza noi ci dimentichiamo sistematicamente di chi è in difficoltà, sbandierando la nostra funzione limitata di docenti di discipline, mentre non è così, non è questo ciò che ci viene chiesto, non solo questo. Lo stesso facciamo per le eccellenze, appiattendole per la difficoltà e la fatica di seguirne il percorso di apprendimento più veloce e complesso. Insomma, noi, di fatto, limitiamo loro e limitiamo noi stessi, per non avere più lavoro, più problemi e...più dubbi. Ma non è sul dubbio, sull'incertezza, sulla trasformazione costante che tutto si fonda e vive e respira?
(SEGUE...)
ELDA

Nessun commento:

Posta un commento