venerdì 29 aprile 2016

PICCOLA GUIDA AL CONCORSO. IV, LE TRACCE.


Pare che, da un primo sondaggio, la traccia più "difficile" tra le proposte di ieri sia stata quella che chiedeva come comunicare ai giovani il nostro patrimonio culturale.

E' chiaro che lo svolgimento di questa prova, così come delle altre, andava interpretato sempre secondo i dettami fondamentali dell'acquisizione delle competenze necessarie e fondanti per l'esercizio della cittadinanza attiva e per l'inclusione di TUTTI nella vita democratica del paese e dell'Unione Europea.
In tal senso, bisognava, quindi, soffermarsi su alcuni elementi chiave, primo fra tutti il principio di "identità" e di "appartenenza" ad una comunità, inserendolo in una problematica che deve necessariamente fare i conti con la complessità del nostro mondo contemporaneo, la "memoria a breve termine" che caratterizza gli attuali stili di apprendimento dei giovani e l'idea di "comunità allargata" che l'Europa ci chiede di veicolare e di abbracciare.

Una traccia del genere è la più indicativa di ciò che ci si attende dai nuovi docenti, la capacità di formare individui "implicati".

Mi soffermo su questo punto che è essenziale ai fini di qualsiasi altra traccia vi verrà proposta.
La neurodidattica "implicata", che è alla base delle nuove tendenze dell'insegnamento-apprendimento, comporta una partecipazione attiva del docente, in quanto "io" ausiliario nella relazione pedagogica e nella conseguente circolazione della parola e della comunicazione verbale.

I principi della neurodidattica prevedono, per forza di cose, ambienti di apprendimento e contesti multidisciplinari, quindi aperti alla "molteplicità" ed alla "complessità" (principi cardine del mondo attuale), 
La resilienza, ossia la resistenza che ogni individuo cerca di mettere in atto quando gli si chiede di "uscire dal sé " e di affrontare la diversità e, quindi, l'altro da sé, necessita di strategie di mediazione individualizzate che tengano conto :
-dell'individuo e del suo contesto interpsichico ed intrapsichico;
- del principio, ormai riconosciuto e dimostrato dagli studi delle neuroscienze, che l'individuo NON è IMMODIFICABILE.

Ogni azione, quindi, va diretta alla formazione progressiva di un SOGGETTO INTEGRATO.  

Il soggetto integrato dovrà essere in grado, nel corso della sua vita, e in seguito alle varie esperienze di formazione, di:
-adattarsi al cambiamento e, se necessario, provocarlo;
- conoscere se stesso ed i suoi desideri;
-superare le innate spinte regressive-libidico-egoistiche;
riconoscersi nell'altro e rapportarsi ad esso pur nel mantenimento della propria identità;
accettare attivamente la diversità in ogni sua manifestazione

In definitiva:
RAPPRESENTARSI COME PARTE INTEGRANTE, INTEGRATA ED ATTIVA DI UN SISTEMA COMPLESSO E DINAMICO, CONTINUAMENTE IN TRASFORMAZIONE.

 In tale contesto, la comunicazione del valore del nostro patrimonio culturale assume un significato assai rilevante, poiché esso contribuisce alla formazione di questo individuo, fornendogli quegli strumenti di consapevolezza, di appartenenza, di riconoscimento della diversità, di coscienza della complessità che sono alla base della sua stessa formazione individuale e della sua vita nella società.

Il primo passo che va fatto, in tal senso, è la conoscenza diretta dei beni culturali del proprio territorio, di come si è formata la cd. identità culturale dell'ambiente nel quale lo studente vive, della stratificazione storica, antropologica e etnologica di ciò che ha contribuito alla realizzazione della comunità odierna.

Le strategie sono molteplici, prima fra tutte, a mio avviso, va messa in atto la conoscenza sul campo, e, quindi, la visione diretta dei beni culturali locali, con visite guidate e laboratori di archeologia, storia, storia dell'arte tesi alla decodificazione della cultura materiale dei reperti storici ed artistici.

Altro elemento fondamentale sta nel confronto con i grandi processi dinamici italiani ed europei, al fine di comprendere il valore che la "località" ha di fronte al quadro generale.

La realizzazione di video, power- point- di gallerie fotografiche, di piccoli musei virtuali del territorio, di visite guidate realizzate dagli studenti stessi, l'adozione di uno o più monumenti, di mini spot sul patrimonio del nostro territorio, di eventi tesi alla valorizzazione e gestiti dai ragazzi può renderli parte attiva del processo e veicolare in loro la consapevolezza di possedere un patrimonio di valore inestimabile, frutto della complessa dinamica che è la storia dell'uomo sulla terra.

Vi invito a dare uno sguardo ai progetti da me realizzati, negli anni trascorsi, per il Museo Provinciale di Avellino, li trovate in rete.


Museo Narrante,  Laboratori didattici per le scuole, realizzazione di visite animate, musei installati nelle scuole e realizzati con il contributo attivo dei ragazzi, guide cartacee editate dagli studenti e così via.
Gli strumenti di cui si sono avvalsi per la loro concretizzazione sono stati quelli del linguaggio narrativo e  poetico, della ricerca storico-culturale, dell’ interdisciplinarietà, dell’osservazione diretta sul campo e del linguaggio audiovisivo.
Attraverso un’indagine sistematica del territorio, che ha tenuto conto di ogni aspetto significativo e caratterizzante, i luoghi selezionati sono stati eletti ad emblema di questa terra e proposti come tappe di un viaggio, punti di arrivo o di partenza per ulteriori esperienze di conoscenza e di fruizione. 
Per una ricerca più approfondita, guardate i siti di seguito elencati.

http://www.slideshare.net/servizieducativimuseoirpino

http://www.irpiniatv.it/notice_detail.php/tdi-est-locus-tracce-d-irpinia/8601

http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=24592

http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2006/07/10/Cronaca/AVELLINO-MUSEO-PROVINCIALE-IRPINO-3000-PARTECIPANTI-AL-PROGETTO-ARKEO_183426.php

Buon lavoro e in bocca al lupo!

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